INTERVENTO DI LATARJET: COSA E’ E IN QUALI CASI E’ INDICATO

INTERVENTO DI LATARJET: COSA E’ E IN QUALI CASI E’ INDICATO

 

COSA E’

L’intervento di Latarjet, il cui nome deriva dal chirurgo francese Michel Latarjet che per primo negli anni 50 effettuò questo intervento, viene utilizzato per ripristinare la stabilità articolare della spalla.

L’intervento consiste nel prelevare una parte della coracoide, un osso che si trova nella parte anteriore della spalla, insieme al tendine congiunto che da questa origina e di trasferirli davanti al margine anteriore della glena fissandoli con due viti. Fig.1

 

Fig. 1 Prelievo della coracoide e sintesi con due viti sul margine anteriore della glena

 

La stabilità dell’articolazione che si ottiene con questo intervento è dovuta a tre effetti svolti dal complesso osteotendineo:

  • Un aumento della superficie di scorrimento dovuto alla bratta ossea che consente una maggiore escursione della testa omerale sulla Glena durante l’escursione articolare

 

  • La ricostruzione della capsula che crea una barriera anteriore Fig 3a
  • L’effetto fionda grazie al quale il tendine congiunto durante il movimento di extrarotazione abduzione si posiziona inferiormente alla testa dell’omero opponendosi alla sua uscita Fig 3b

QUANDO E’ INDICATA?

Negli anni passati l’intervento di latarjet veniva utilizzato per trattare i fallimenti delle diverse chirurgie artroscopiche che tradizionale dell’instabilità.

Più recentemente le indicazioni si sono estese prendendo in considerazioni diversi fattori come :
l’età
il numero di lussazioni
lo sport o attività lavorativa praticata
la presenza di deficit ossei sia sul lato omerale che glenoideo
la presenza di lesioni legamento sul lato omerale.

La presenza di una associazione  di questi fattori rende necessario effettuare un intervento che riduca la possibilità di recidiva della lussazione che con l’intervento artroscopico sarebbe invece alta.

Quindi per esempio un giocatore di rugby di 20 anni che ha avuto anche un solo episodio di lussazione viene sottoposto a questo tipo di chirurgia perché si è visto che garantisce la quasi assenza di recidive. Al contrario l’intervento artroscopico può presentare recidive intorno al 20% dei casi.

CHE ACCERTAMENTI DEVO FARE?

È importante sottolineare come nelle lussazioni di spalla la risonanza magnetica deve essere fatta il prima possibile perché spesso il versamento serve ad evidenziare lesioni legamento che altrimenti potrebbero non essere evidenziate.

Va anche ricordato come spesso sia necessario, in particolare a chi ha avuto più episodi , effettuare un esame tc per studiare la presenza di eventuali deficit ossei in particolare sul lato glenoideo.

QUALI SONO I TEMPI DI RECUPERO

Deve essere premesso che la riabilitazione dopo un intervento non è una gara nella quale vince chi si riabilita prima.

Esistono dei tempi che sono dettati dalla biologia che rimane l’elemento fondamentale per il successo degli interventi in generale e di questo in particolare.

Infatti il successo di questo intervento è legato all’integrazione (consolidazione) della bratta ossea della coracoide con l’osso della Glena.

Questo di solito avviene intorno al terzo mese. Deve essere documento radiograficamente o con tc.

Quindi il recupero dell’attività sportiva con la ripresa dell’agonismo avviene a seconda dei casi tra il quarto e quinto mese